CASA SASSANO-PATRIZI
“Casa della signora Anna Sassano in Patrizi – Polla 1964”
Un altro esempio di progettazione totale.
Casa Patrizi rappresenta forse il progetto che più si avvicina alle intenzioni creative e progettuali dell’Architecnico. Dalla committenza riceve grande libertà nell’ideazione e poi nella realizzazione dell’opera, e dunque il Nostro concepisce e disegna prima gli spazi, poi i particolari architettonici, infine i particolari dell’arredo interno.
L’abitazione, prospiciente piazza dei Parlamenti, con vista spettacolare sulla vallata e su gran parte del centro storico, si rivela come un riuscito connubio di interno ed esterno, destinata a catturare la meraviglia esterna, con le terrazze panoramiche, e la meraviglia interna, là dove gli elementi di arredo si adattano e valorizzano ogni possibile angolo, creando ambienti inaspettati, passaggi inconsueti, soluzioni assolutamente insolite e fantasiose.
Da un grande arco ribassato in mattoni si accede al cortile interno a piano terra, ove si affaccia una tavernetta con la sua cucina in muratura rivestita di maioliche vietresi disegnate da Stabile. Dal cortile si sale tramite una antica scala in pietra, probabilmente appartenuta al fabbricato preesistente, al primo piano, dove trovano posto un ampio soggiorno con camino, una piccola cucina con soggiorno vetrato, e le stanze da letto con bagno interno e cabina armadio. Attraverso una scala in legno a giorno si accede al piano superiore, dove si colloca la spaziosa camera padronale. Anche qui i numerosi affacci consentono una vista privilegiata sull’ambiente circostante; infine al piano “attico” una grande terrazza belvedere ed un ambiente destinato allo studio e agli ospiti.
Casa particolarissima, densa di invenzioni che si concretizzano in particolari a volte destinati all’attenzione solo del frequentatore abituale dell’abitazione, quasi per il solo gusto del disegnare ogni cosa, per il piacere di rendere non banale ogni ambiente ed oggetto della nostra vita quotidiana.
Questa casa è certamente il “monumento a don Luigino”.