CARTOTECNICA ROSPI – Arzano (Napoli)

Cartotecnica Rospi – Arzano (NA)

La Cartotecnica Rospi di Arzano si colloca nell’ambito delle progettazioni di fabbriche e opifici, caro all’architecnico Stabile. Attento al tema della ideazione dei luoghi di lavoro, il Nostro si era già misurato, negli anni fra le due guerre, con la realizzazione della fabbrica di famiglia che produceva manufatti in cemento; il Lanificio di Angelo Liguori a Polla è del 1960.

Della Cartotecnica Rospi abbiamo una pianta del piano terra ed un prospetto, quello principale.

L’opificio si sviluppa intorno ad un ampio cortile, il cui lato anteriore, là dove si trova l’ingresso, è destinato presumibilmente ad uffici ed è costituito da due piani. Il resto del fabbricato, riservato alla fabbrica, è ad un solo piano, disposto intorno allo spazio libero centrale da cui trae aria e luce.

Su uno dei lati corti è collocato l’ingresso riservato ai fornitori e alla movimentazione della produzione. Dall’esame del prospetto principale, strepitoso, notiamo alcuni particolari: l’ingresso a sesto ribassato, al di sopra del quale sorvola un passaggio “a ponte”; i corpi di fabbrica degli uffici caratterizzati da finestrature a nastro verticale sottolineate da costolature; due elementi aggettanti alle estremità percorsi da finestre a nastro orizzontali; pareti decorate con elementi probabilmente ceramici; oblò e aggetti che percorrono tutto l’edificio; un totem isolato con l’insegna grafica della azienda.

Non sappiamo quando il progetto sia stato redatto e se sia stato realizzato. Sembra però probabile che l’architecnico, collaborando con l’ingegnere napoletano Luigi Cosenza, abbia conosciuto e apprezzato la fabbrica che Adriano Olivetti realizzò a Pozzuoli nei primi anni ’50, progettata proprio da Cosenza.

Da quel progetto probabilmente lo Stabile mutuò la pianta libera, la volontà di consentire un’illuminazione ed una aereazione naturale degli ambienti, l’articolazione dei volumi puri nello spazio, la volontà di rendere gradevoli i percorsi ed i posti di lavoro, nella convinzione che la bellezza dei luoghi debba accompagnare la vita in fabbrica. Una piena e convinta adesione al razionalismo meridionale che, sollecitata dalla pratica con lo studio di Cosenza, ha accompagnato lo Stabile in molte delle sue migliori realizzazioni.

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