EDILIZIA FUNERARIA
L’edilizia funeraria
Nella sua lunga carriera, l’architecnico Stabile si è trovato spesso a doversi confrontare con la rappresentazione dell’idea della morte.
“Struttura essenziale, Assoluto, Morte: tre parole che sottintendono un nesso profondo. Quel che resta, quel che oltrepassa la morte, è L’Assoluto. Il tempo trascorre, la vita umana volge al termine, ma l’Assoluto che si è manifestato in vita, rimane. Rimane in quanto “struttura essenziale”: è così che Carlo Scarpa definisce il suo avvicinarsi al tema dell’edilizia funeraria. “L’edicola funebre… descrive l’umana esistenza sulla terra, sotto il cielo, tra la vita e la morte… L’imago mundi porta in presenza la struttura essenziale del mondo con una spiegazione che aiuta ad accettare la condizione del nostro “esserci”. Diventa possibile così abitare il mondo come esso è. Nella tomba tutto quello che è locale e temporale viene oltrepassato e la struttura essenziale si manifesta in forma pura ed eterna. Così anche le sofferenze e i travagli possono essere sopportati, e così si abita la morte. Questo è possibile quando si comprende che tutto quel che è passato altro non era che una scintilla dell’ordine eterno che permane”. (Christian Norberg-Shulz La tomba Galli in “Carlo Scarpa 1906-1978”- a cura di Francesco Dal Co e Giuseppe Mazzariol, Milano, Electa 1984.)
È forse proprio questa la chiave che ci aiuta a comprendere la varia produzione di cappelle funerarie e arredi sacri che Stabile disegna e realizza nel corso della sua vita: l’avvicinarsi in maniera mai definitiva alla struttura essenziale che abita l’Assoluto.
Negli schizzi e disegni di studio per gli Avellari o sepolcreti delle Famiglie di Rosaria Stabile, della Famiglia Trezza, della Famiglia Curcio, e altri ancora di cui è ricco l’archivio dell’architecnico, tutte non realizzate e rimaste solo nella fase di studio, il Nostro sperimenta varie soluzioni formali di cui una simile alla Cappella De Luca (Cappella della Famiglia Curcio da realizzare a Roma), massiccia monolitica e chiusa su sé stessa.
Le altre ipotesi (Studio per le cappelle Trezza e Stabile) ricercano ulteriori possibilità, orientandosi sulla forma piramidale molto accentuata. In questi disegni, Stabile mostra una particolare cura nel tratteggiare alcuni importanti particolari costruttivi (le croci all’ingresso, il braciere della fiamma perenne, gli “urnari “ collocati in esterno), senza tuttavia dare definizione a queste idee progettuali, mostrando come a questo punto la ricerca di forme architettoniche inusuali sia diventata intensa e forse illimitata.
Le ipotesi in questione hanno pertanto una valenza essenzialmente di studio e di ricerca.