PADIGLIONI

 

Le architetture leggere (padiglioni)

Nato come edificio isolato negli spazi liberi di parchi e tenute signorili, il padiglione nel corso del tempo ha assunto le caratteristiche di organismo architettonico autonomo, separato anche se contiguo agli edifici principali, destinato allo svago o alla esposizione di opere d’arte o merci. Infine è diventato oggetto di sperimentazione architettonica in quanto libero dai condizionamenti caratterizzanti le grandi opere edilizie. Le sue funzioni hanno riguardato principalmente obiettivi di comunicazione, diventando tipologia privilegiata per esposizioni ed allestimenti.

Il padiglione, per la sua conformazione, ha acquistato le forme di una architettura leggera, adatto alla ricerca di nuovi linguaggi architettonici, espressi con l’uso di materiali non convenzionali e particolari effetti di spazi e luci. Si producono così “eventi sensoriali” particolarmente appropriati alla esposizione di merci pregiate. È questo l’obiettivo che persegue l’architecnico Stabile nella progettazione di alcuni piccoli padiglioni destinati ad attività commerciali, ricavate in aree limitate e di forma non regolare: uno stimolo in più per attirare sull’oggetto architettonico l’attenzione del fruitore.

Le sue opere, una realizzata a Polla, le altre due soltanto ideate e progettate, rispondono a queste peculiarità: queste sono infatti strutture mosse, in cui fa ricorso a pareti curve, vetrate e oblò, in una ricerca estrema di originalità e leggerezza e in cui la luce è un elemento caratterizzante.

Bar Chioschetto Capozzi Rosanna – Polla – 1975

“Progetto del “Bar” Chioschetto della Signora Capozzi Rosanna Polla 1975”

 (Si veda la scheda del progetto nella sezione Architetture)

Padiglione “Boutique Ottavia “ – s.l.  – s.d.

Il progetto, del quale si conservano una pianta e un prospetto, studia la sistemazione di una piccola boutique. Inserita in un’area residuale fra fabbricati, con un unico affaccio, la composizione sfrutta la curva della strada per elaborare un ambiente molto originale, costituito da un corpo circolare ove è posizionato il banco di vendita ed una zona laterale dotata di nicchie e destinata a esposizione. L’ingresso è centrale. Lateralmente, un vano contiene il bagno e un deposito- camerino. Caratterizzano il progetto le ampie vetrate, anche circolari, gli oblò; il vano destinato a camerino e bagno è pensato come un corpo a sé stante,  al quale si accede da una apertura ad arco, per metà oscurata per ospitare il bagno e per metà servita da una vetrata a inferriata. Stabile disegna la copertura del vano laterale come un tronco di cono, mentre la copertura del corpo principale è una pensilina aggettante. Composizione originale pur nelle dimensioni contenute.

Chioschetto “Tanagro” del Dott. Mario Curcio – Polla – 1970

Si tratta di una piccola costruzione ad un solo vano, probabilmente a servizio di un giardino, come suggerisce anche la localizzazione in una zona di Polla destinata ad orti e vigneti.  La caratterizzano il grande arco di accesso vetrato e le coperture a spiovente. Non ne conosciamo l’utilizzo: per la presenza dell’arco di ingresso e di alberi che la circondano, possiamo supporre che l’intenzione del progettista sia stata quella di realizzare una veranda luminosa, riservata e godibile nelle visite al fondo rustico.

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