LA GRAFICA DI “Sta”

 

La Grafica di “Sta”

“Nulla dies sine linea” (Apelle) Nessun giorno senza una linea

Dallo studio dell’archivio dell’architecnico Giuseppe Luigi Stabile emerge con chiarezza la caratteristica forse fondante della sua lunga attività: il costante e ininterrotto esercizio del disegno, specificità che lo avvicina sicuramente all’architetto Carlo Scarpa.

Come Scarpa, formatosi all’Accademia delle Belle Arti e dunque non laureato, lo Stabile utilizza il disegno, a mano libera, tecnico, architettonico o come studio grafico, come un sesto senso, una vista aggiuntiva che lo spinge a verificare le sue idee tridimensionali con gli strumenti che il disegno stesso gli fornisce: schizzi, prospettive, proiezioni ortogonali. E poi caricature con le tecniche miste che sperimenta, lo studio della figura umana, figure femminili in particolare.

Come quella di Scarpa, la sua può essere definita una “scrittura architettonica” (Orietta Lazzarini) intesa a definire il progetto alla stregua di una lingua scritta. A Scarpa lo lega anche l’amore per il dettaglio, che spesso commenta con delle annotazioni quasi a voler fissare il grado di perfezione o l’aderenza all’idea “in nuce”. La progettazione e la rappresentazione artistica diventano dunque un processo in divenire.

“Voglio vedere e perciò disegno; posso vedere le cose solo se le disegno” (Carlo Scarpa)

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