PALAZZO VISCARDI
“Torretta” a plurilivelli del Dott. Viscardi – “Sta” dall’architettura alla direzione esecutiva Sintesi prospettica (panoramica) – 1960
L’Architecnico Stabile si misura con una tipologia innovativa, “l’edificio alto”, una novità assoluta per Polla. Mutuato dal pragmatismo costruttivo della industrializzazione americana, l’edificio alto diventa “metafora del movimento e della circolazione, emblematica della tecnica, paradigma di utopici modelli di città “radiose” e “verticali”… (Matteo Moscatelli L’edificio alto residenziale nell’architettura europea” Araba Fenice, 2017) , tema caro alla lontana intuizione di Antonio Sant’Elia.
Lo Stabile concepisce un doppio volume sul vano d’ingresso, un piano ammezzato a destinazione libera ed un primo piano pensato come studio medico per il proprietario. Il terzo ed il quarto piano sono destinati ad abitazione, il sesto piano è un appartamento “duplex” padronale, articolato su due livelli – il primo zona giorno, il secondo zona notte – con scala interna e doppio volume sul soggiorno; infine il piano attico “copertura foresteria garden” ideato come spazio ampiamente terrazzato e dotato di piscine e giardino. Niente copertura a spioventi. Terrazze e balconi aggettanti, tetto giardino.
I muri interni non perseguono l’ortogonalità, ma si dispongono seguendo la visuale sul lungofiume.
La ricerca dell’integrazione tra esterno e interno, la pianta libera, il tetto-giardino testimoniano l’adesione di Stabile ai principi lecorbuseriani dell’architettura moderna, ma tale concezione così estremamente originale non ha favorito la realizzazione dell’edificio così come era nelle intenzioni progettuali dell’architecnico. Per le sue idee così innovative ed originalissime per gli anni ‘60, Palazzo Viscardi potrebbe oggi competere agevolmente con gli edifici a torre della contemporaneità.